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Recensione particolarmente travagliata, sia per ragioni di lingua, sia la per scarsa reperibilità di materiale fotografico adeguato, sia ancora per il fatto di aver utilizzato ben 2 puzzle ai fini della sua redazione, il che ha allungato di parecchio i tempi di realizzazione.
La storia
La Yanoman Corporation Ltd è una delle più importanti aziende produttrici di puzzle del Giappone e dell’estremo oriente in generale.
La società ha sede a Tokyo, nel quartiere speciale di Taito-Ku.
La sede della Yanoman:
L'azienda è stata costituita a Osaka nel 1954 come "Mitsuru Yano". Nel 1959 la ragione sociale è stata modificata in "Mitsuru Yano Co. Ltd".
Nel 1968 la società ha acquisito la sua attuale denominazione.
Logo aziendale:
E' la prima azienda giapponese in ordine temporale ad aver progettato e realizzato macchinari propri per la realizzazione di puzzle.
E’ l’anno 1973 a segnare il punto di svolta per la società, che fino ad allora si era dedicata esclusivamente alla produzione e commercializzazione (anche all’estero) di giocattoli di qualità medio/elevata. In quell’anno la Yanoman inizia ad importare puzzle di produzione europea e americana, raffiguranti principalmente opere d’arte e volti conosciuti del mondo del cinema: è un grande successo di pubblico e notevoli sono le richieste da parte del mercato interno. L’azienda intravede immediatamente un nuovo e redditizio filone commerciale ed incrementa i volumi di importazioni.
I produttori occidentali, tuttavia, iniziano via via a dare maggiore spazio ai soggetti paesaggistici, specie europei, il che mal si sposa con il gusto giapponese del tempo. Le vendite cominciano a scemare, divenendo insoddisfacenti.
A questo punto la società decide di giocare il tutto per tutto: a distanza di un solo anno dall’avvio delle importazioni dall’Europa, nel 1974 viene dato il via alla progettazione ed alla realizzazione di propri macchinari di produzione. Ad essa segue, a breve distanza (1975), l’avvio della prima produzione nazionale di puzzle. La Yanoman inizia cautamente, allo scopo di sondare il mercato, con l’introduzione di pochi soggetti, tutti tipicamente giapponesi, quali il “Monte Fuji", il "Tempio del Padiglione d'oro", "Ginkakuji", il "Castello di Himeji", tutti soggetti che si rivelano immediatamente di grande successo.
Questa prima importante fase diviene il punto di partenza per i successivi enormi sviluppi del mercato domestico del puzzle.
La Yanoman proporrà, nel corso degli anni, variegate serie di soggetti e di pezzature, per andare sempre incontro alle esigenze del suo vasto pubblico.
A partire dagli anni ’80 il Giappone riscoprirà un ritrovato interesse verso l’occidente e i suoi prodotti, il che porterà l’azienda a firmare diversi accordi commerciali per la pubblicazione in esclusiva di opere di artisti occidentali (es. “Collezione Rockwell”), di opere pittoriche classiche, proposte anche in pezzature uniche e ricercate, nonché (nota comune a molti produttori giapponesi) di personaggi Disney, dei quali il mercato estremo orientale (e nipponico soprattutto) è particolarmente ingordo.
L'offerta
Come già rilevato a suo tempo in occasione della recensione Epoch, i produttori giapponesi non distinguono la propria produzione tanto per “pezzatura” quanto per “tema”, cosa alla quale noi occidentali siamo meno abituati (tranne quando effettuiamo ricerche presso i grandi store online).
Per questo motivo ritengo sia il caso di procedere ad una doppia classificazione, premettendo, come sempre, che tradurre dalla lingua giapponese e dare alle frasi un senso compiuto non è cosa affatto semplice. Inoltre, pur avendo spulciato da cima a fondo il sito della Yanoman, spesso alcune sezioni non vengono tradotte dal traduttore automatico di Google, per cui preciso già in partenza che le informazioni appresso fornite potrebbero non essere completissime, ma comunque (ritengo) quantitativamente sufficienti ad avere un quadro di massima dell’offerta del produttore giapponese.
Ecco, in linea generale, come risulta articolata l’attuale produzione dal punto di vista “tematico”:
1) Serie “Scienza”, articolata nelle 2 sotto-serie “Spazio” e “Organismi marini”;
2) Serie “Paesaggi”, articolata nelle 2 sotto-serie “Paesaggi giapponesi” e “Paesaggi d’oltremare”;
3) Serie “Illustratori giapponesi”, che comprende l’artista di punta Kagaya, ma anche Jun Sato, Mikako Watanabe, SHU, Tatsuji Kajita, Tsuyoshi Nagano e Shiitake (Gensodo);
4) Serie “Arte Classica”, articolata nelle 2 sotto-serie “Arte occidentale” e “arte giapponese”;
5) Serie “Personaggi”, molto variegata, che si può sottoarticolare in “Personaggi Disney”, “Minions”, “Mondo di Wachifield”, “Hello Kitty”, “Moomin”, “Warabe O”, “Manga e anime” (Evangelion, Macross, Doraemon, solo per citarne alcuni);
6) Serie “Animali da compagnia”
7) Serie “Fiori e dolci”
Alcune serie presentano la variante fluo e 3D.
Dal punto di vista delle pezzature, invece, propongo la seguente elencazione in ordine crescente, con tanto di misure del puzzle (dalle quali si evince se le tessere sono grandi, di tipo ordinario, mini o super mini):
1) Pezzatura 20 (26x37,5 cm)
2) Pezzatura 40 (26x37,5 cm)
3) Pezzatura 60 (26x37,5 cm)
4) Pezzatura 96 (26x37,5 cm)
5) Pezzatura 99 (10x14,7 cm)
6) Pezzatura 108 (26x38 cm)
7) Pezzatura 204 (10x14,7 cm)
8) Pezzatura 216 (25x36 cm)
9) Pezzatura 300 (26x38 cm)
10) Pezzatura 500 (38x53 cm)
11) Pezzatura 506 (serie Norman Rockwell 38x38 cm)
12) Pezzatura 954 panorama (34x102 cm)
13) Pezzatura 1000 (50x75 cm)
14) Pezzatura 1500 (50x75 cm)
15) Pezzatura 2014 (45x62 cm)
16) Pezzatura 3000 (77x107 cm)
17) Pezzatura 5146 (108x147 cm)
18) Pezzatura 10292 (147x216 cm)
La produzione attuale sembrerebbe fermarsi alla pezzatura 2014, eccezion fatta per un unico esemplare da 5146 pezzi ancora in produzione (Monte Fuji).
Sparite invece, la pezzatura da 3000, quella da 506 dedicata a Norman Rockwell e la mastodontica pezzatura da 10292.
Avrei potuto proporre una sfilza chilometrica di immagini, ma preferisco sempre dare precedenza alle foto delle scatole dei puzzle, per evitare di pubblicare immagini che potrebbero (teoricamente) appartenere a qualsiasi marca di puzzle.
Seguirò questa linea anche stavolta, per cui di seguito non troverete un’immagine a fronte di ciascuna pezzatura, ma solo un elenco parziale di puzzle con box, sufficiente, comunque, ad avere un’idea di massima dell’offerta.
Puzzle da 216 pezzi:
Puzzle sferici 3D da 240 pezzi:
Puzzle Disney da 300 pezzi:
Puzzle sferico 3D da 540 pezzi:
Puzzle da 750 pezzi:
Vari soggetti da 1000 pezzi:
Puzzle da 2014 pezzi:
Un paio di esemplari da 3000 pezzi:
Tengo in serbo le due serie da 5146 e da 10292 pezzi per la conclusione della recensione, ma nel frattempo ne propongo un paio non più in produzione.
Una prima, da 1000 pezzi, è dedicata a Michael Jackson (il puzzle n° 3 è metallizzato):
E una seconda, già citata più volte nel corso della recensione, composta (prevedibilmente) da 8 puzzle e pubblicata nel 1983, è dedicata al noto pittore statunitense Norman Rockwell, il “realista romantico”:
Particolare di uno dei box:
Confezione
Impeccabile, come sempre, del resto. I giapponesi non deludono mai.
Avendo composto due puzzle di questa marca, della medesima pezzatura ma facenti parte di due serie differenti, ho voluto includerli entrambi nella recensione.
Inizierò, pertanto, dall’analisi dei due box, totalmente differenti tra loro.
La scatola del puzzle di Wachifield è la più grande tra le due (più avanti le metterò a confronto, prima tra loro, poi con altre marche).
Il cartone della scatola è molto solido e di qualità. Parecchie le informazioni riportate sui fianchi della scatola.
Fronte e retro del coperchio:
A differenza della Epoch il fondo esterno del box risulta essere completamente bianco:
Fianchi del coperchio in lunghezza:
e in larghezza:
Anche se ovviamente è quasi tutto scritto in lingua giapponese, qualche dato si trova anche in inglese, a cominciare dal titolo del puzzle. La Yanoman riporta, inoltra, una stima del tempo mediamente occorrente per la costruzione del puzzle.
Di una tipologia completamente differente (un po’ alla Sillabe) è invece la scatola del puzzle del Castello di Takeda.
Come avevo già spiegato durante la sua composizione, in questo caso la scatola non è decorata, ma risulta essere completamente blu. Sopra e ai lati il foglio che funge da copertina era semplicemente poggiato sopra e veniva tenuto fermo dal cellophane quando il puzzle era ancora sigillato.
Ho preferito incollarlo sulla scatola, sia per non renderla anonima, sia per evitare che si spiegazzasse.
Anche questa scatola è di buona fattura, ma preferisco nettamente la prima tipologia.
Fronte e retro:
Lati destro e sinistro:
Anche qui il titolo del puzzle è riportato pure in lingua inglese.
Un paio di foto del box aperto:
Per quanto riguarda gli accessori contenuti nelle due scatole, sono esattamente gli stessi, per cui ho fatto direttamente un mix. In ciascuna scatola è contenuta una bustina di colla liquida, una spugnetta, una service card e una scheda per la richiesta di tessere mancanti (più avanti accennerò a questo servizio):
Passo adesso ad un confronto fra le due scatole. Lunghezza, larghezza e altezza:
A questo segue subito il classico confronto di box tra marche. Avrei sicuramente preferito un confronto tutto giapponese, ma non mi andava di utilizzare una marca non ancora sperimentata.
Per questo confronto, dunque, utilizzeremo la giapponese Epoch e le europee Blatz (Schmidt), D-Toys e Jumbo.
Comparazione in lunghezza e larghezza:
Qualità, forma, dimensione e tenuta delle tessere
Bellissime, perfette, non saprei che dire di più.
I puzzle Yanoman sono forse i più gradevoli al tatto fra tutti quelli che ho finora sperimentato.
Non c'è nulla che non vada nelle tessere, nessuna sbavatura, nessun angolo spizzicato, il taglio è preciso, lo spessore perfetto e i pezzi si incastrano tra loro a meraviglia.
Pur essendo opache, le tessere hanno dei colori così belli ed intensi (mi riferisco in particolare al paesaggio) da risultare luminosissime.
Per quanto riguarda i tasselli della cornice, anche in questo caso vi sono solo due tipologie di tessere, a una testa e due buchi laterali e a due teste laterali e un buco (o, molto più raramente, una testa).
Le tessere hanno, comunque, forme differenti, per cui nessun problema si rileva in fase di costruzione della cornice.
Come già rilevato per altre marche, anche qui si presentano differenze dimensionali tra le tessere delle cornici superiore e inferiore (più piccole) rispetto a quelle delle cornici laterali. In queste ultime ho notato che man mano che si procede alla composizione della cornice, dall'alto verso il basso, la dimensione delle tessere si va via via riducendo.
Seguono due immagini delle 2 tipologie di tessere della cornice. In entrambe, nella prima riga sono proposte tessere delle cornici superiore ed inferiore, nella seconda quelle delle cornici laterali:
La composizione delle tessere interne è sicuramente più varia:
Nettissima la prevalenza delle tessere classiche a due teste contrapposte. In misura assai minore, equamente distribuite risultano essere le tessere a una testa e quelle a tre teste, mentre quelle a 4 teste e quelle a due teste (e due buchi) adiacenti sono presenti in quantità veramente residuale (un paio di tessere per tipo su 1000).
Come è facilmente notabile, le tessere utilizzate come campione sono state prese indifferentemente da entrambi i puzzle. Il motivo è presto spiegato: i 2 puzzle, infatti, pur appartenendo a serie diverse, sono perfettamente identici (o quasi).
Breve raffronto in altezza e in lunghezza. I due puzzle combaciano al millimetro:
Ma le similitudini non si fermano qui, è la struttura stessa dei puzzle ad essere identica. In altri termini le tessere sono interscambiabili.
Raffronto a gruppi di due immagini per volta:
In realtà delle piccole differenze sono presenti, e questa cosa ha particolare rilevanza in riferimento al servizio di richiesta dei pezzi smarriti, come si vedrà meglio più avanti.
Le differenze, sia pur minime, che ho avuto modo di riscontrare fra i due puzzle, vanno accentuandosi man mano che si va scorrendo dalla parte sinistra del puzzle alla destra.
Cerchèrò di spiegarmi meglio. Se nella parte sinistra del puzzle le tessere sono perfettamente interscambiabili, e quindi si incastrano a meraviglia, man mano che ci si sposta verso il lato destro gli incastri iniziano a presentare piccole resistenze e piccoli spazi vuoti...
....fino ad arrivare al limite della cornice destra, lungo la quale le differenze appaiono decisamente evidenti:
Si procede adesso al confronto tra le varie marche selezionate.
Da sinistra, in senso orario, Jumbo, Blatz, Yanoman, Epoch e D-Toys:
Stessa sequenza, fronte e retro:
Confronto di spessore:
Le due giapponesi risultano essere poco più spesse delle europee. Discorso a parte per le D-Toys, nettamente più sottili di tutte le altre marche.
Prova sollevamento non entusiasmante, ma io dico che finchè il puzzle lo si riesce a spostare senza problemi, sia in trascinamento che con sollevamento dei lembi, il fatto che qualche tessera possa staccarsi è cosa davvero assai poco rilevante:
Servizio pezzi smarriti
Tra i vari accessori presenti all'interno della scatola vi è pure una cartolina che spiega la procedura da seguire nell'ipotesi di smarrimento di alcune tessere.
Come ho precisato in apertura, tradurre dalla lingua giapponese risulta particolarmente difficile, almeno a me. Credo, comunque, di essere riuscito a comprendere almeno qualcosina:
1) La cartolina è composta da due parti, unite da una linea tratteggiata a strappo: la parte destra è quella che va compilata e spedita alla Yanoman con le indicazioni di cui appresso;
2) La Yanoman precisa che i lotti di produzione cambiano ogni due anni. Sulla scatola è riportato un codice che identifica inequivocabilmente un lotto. Detto codice è importantissimo: qualora non fosse indicato nella cartolina si rischierebbe di ricevere delle tessere che non si incastrano perfettamente, come nell'esempio da me postato interscambiando le tessere dei due puzzle, oppure tessere che presentano tonalità di colore lievemente differenti;
3) I tempi di attesa (ovviamente per la piazza giapponese) sono di 1/2 settimane. Qualora dovessero prolungarsi oltre detto limite, l'azienda consiglia di contattare l'assistenza clienti.
Di seguito, il retro di una cartolina, con le istruzioni da seguire:
Note dolenti
Una maggiore varietà di forme delle tessere, e soprattutto una maggiore equidistribuzione per tipo sarebbe decisamente più apprezzabile.
Sarebbe più interessante anche veder proposto un maggior numero di soggetti di pezzatura superiore ai 1000 pezzi. I giapponesi, invece, sembrano preferire le minuzzaglie.
Nota dolente è anche il prezzo, come per la Epoch e per tutti i prodotti nipponici in generale.
Quando ho iniziato a cercare i miei due puzzle (difficili da reperire), le poche offerte trovate presentavano prezzi variabili tra i 60 e gli 80 euro cadauno. Ho dovuto attendere parecchio prima di trovarli a prezzi umani.
Reperibilità
Su eBay si trovano parecchi esemplari, ma spesso a prezzi elevati. Quando però si cercano cose più particolari, occorre andarsi a spulciare i vari siti web in lingua giapponese, con tutte le difficoltà del caso.
Il costo finale per l'acquirente europeo, è comunque, generalmente elevato, anche in considerazione delle pesanti spese di spedizione.
Note finali
Nonostante qualche limite, la qualità va sempre premiata, e i puzzle Yanoman hanno qualità da vendere: ottime tessere, stampa nitida e brillante, ottimo confezionamento, presenza di vari accessori, efficace (a quanto sembra) servizio di richiesta dei pezzi mancanti.
Consigliata.
**Serie speciale da 5146 pezzi**
Si tratta di una serie non più in produzione, ad eccezione dell’ultimo pezzo pubblicato in ordine di tempo (2014). Quest’ultimo è ancora presente in catalogo.
La serie risulta composta, al momento, da 17 pezzi numerati da 51-001 a 51-018.
Dalla numerazione è stato volutamente escluso il codice 51-017, scelta, questa, abbastanza curiosa, che, anche qualora volesse essere letta in chiave superstiziosa, cozzerebbe con le tradizioni nipponiche.
In Giappone, infatti, i numeri 13 e 17 (numeri porta sfiga per eccellenza per noi occidentali) non hanno alcuna valenza negativa. Per i giapponesi la sfortuna associata a un numero è una questione di suono: così il numero 4 (四) è considerato sfortunato poiché la sua pronuncia "shi" ha la stesso suono fonetico della parola "morte" (死), ragion per cui gli si preferisce la pronuncia “yon”, ossia la sua pronuncia in forma ordinale (quarto, quarta).
Anche il numero 9, la cui pronuncia "kyu" è simile alla parola “ku” (sofferenza, dolore, agonia), è considerato un numero sfortunato.
Chiusa la breve digressione, il mistero del salto nella numerazione potrebbe essere spiegato con il maggiore stacco temporale (6 anni) intercorso tra la pubblicazione del precedente soggetto e l’ultimo. I primi 16 puzzle, infatti, sono stati pubblicati tra la fine degli anni ’80 e il 2008, con intervalli che non hanno mai superato i tre anni.
La cosa, comunque, non è molto rilevante.
La serie è talmente rara che risulta molto difficile reperire perfino delle foto accettabili, per qualità e dimensioni. Di alcuni puzzle, addirittura, non si trova neppure la foto della scatola, e dobbiamo accontentarci solo di un’immagine sfocata e di piccole dimensioni.
Di seguito, l’elenco completo dei pezzi. In spoiler, quando disponibile, qualche foto aggiuntiva.
51-001 - Jean Baptiste Nolin: Antique World (fine anni ’80, prevedibilmente):SPOILER (clicca per visualizzare)
51-002 - Pieter Bruegel the Elder: The Tower of Babel (fine anni ’80, prevedibilmente):
51-003 - Giovanni Panini: Vedute di Roma modernaSPOILER (clicca per visualizzare)
51-004 - Michelangelo Buonarroti: Giudizio universaleSPOILER (clicca per visualizzare)
51-005 - Michelangelo Buonarroti: Cappella Sistina
51-006 - Utagawa Hiroshige: The Fifty-Three Stations of the Tōkaidō
51-007 - Katsushika Hokusai: Thirty-six Views of Mount Fuji
51-008 - Sacred Red Fuji (1997)
51-009 - Keukenhof Gardens, Netherlands (1997)
51-010 - Mount Fuji, Yamanashi (1998)
51-011 - Notre Dame Cathedral, Montreal (1998)
51-012 - Hanzawa Mitsuru: Fragrant Breezes at the Foot of the Alps (1999)
51-013 - Eugène Delacroix: Liberty Leading the People (2002)
51-014 - Neuschwanstein Castle (2004)
51-015 - Blooming Flowers at Keukenhof, Netherlands (2007)
51-016 - Pierre-Auguste Renoir: Bal du moulin de la Galette (2008)
51-018 - Distant Mt. Fuji (2014)
***Serie speciale da 10.292 pezzi***
Ancor più rara della precedente (ne sconoscevo completamente l’esistenza fino a qualche giorno fa), anch’essa non più in produzione, si compone di due soli soggetti, uno dei quali (Torre di Babele) già facente parte della serie da 5146 pezzi.
100-01 - Leonardo da Vinci: The Last Supper (2000)SPOILER (clicca per visualizzare)
100-02 - Pieter Bruegel the Elder: The Tower of Babel (2005/2006 circa)SPOILER (clicca per visualizzare)
La serie è probabilmente meno ricercata della precedente, e ciò dipende dal fatto che i due soggetti contemplati esistono già in commercio in pezzature abbastanza simili ma assai più facilmente reperibili (Clementoni 13200 per l’Ultima cena e Ravensburger 9000 per la Torre di Babele).
Leggendo qualche commento di chi ha acquistato il primo dei due, l’immagine è abbastanza sbiadita rispetto al Clementoni. La risoluzione, tuttavia, sembrerebbe essere migliore. L’immagine, inoltre, è meno tagliata rispetto al 13200.
Edited by Furetto - 6/11/2023, 21:03. -
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Recensione spettacolare!!!
Mi piacciono molto le illustrazioni, i paesaggi e l'arte giapponese. Li farei tutti.
Ancora complimenti per il tuo lavoro, Morzus!!!!!. -
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Grazie, Ezia, non sai quante altre immagini avrei voluto inserire nel topic, questa marca ha dei soggetti bellissimi. Se dovessi trovare nuove foto con le relative scatole, integrerò senz'altro il materiale fotografico.
Adesso mi prendo una bella pausa da recensioni, anche se, guardando i puzzle che ho ancora da fare, le marche da recensire non si contano più.... -
lionel hutz.
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Ormai ci sono più informazioni sul mondo puzzle in questo forum che in qualsiasi altro luogo virtuale, mi sa.
Complimenti anche per questa nuova recensione, con tanto di traduzione dal giapponese!
Ovviamente anch'io ne farei parecchi di questa marca, spero di riuscire a provarla senza dover spendere cifre folli.... -
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Controllerei la scatola del puzzle sferico da 240 pezzi Disney con scritte bilingue inglese / francese e marchio della canadese Danawares, sa tanto di intruso SPOILER (clicca per visualizzare)La serie risulta composta, al momento, da 17 pezzi numerati da 51-001 a 51-018.
Dalla numerazione è stato volutamente escluso il codice 51-017, scelta, questa, abbastanza curiosa, che, anche qualora volesse essere letta in chiave superstiziosa, cozzerebbe con le tradizioni nipponiche.
Beh non sarei così sicuro che questa sia un'esclusione voluta o hai una fonte sicura in merito?
Una debole traccia su quale possa essere il 51-017 la si trova su questo blog.
Dove il puzzle a sinistra, la Scuola di Atene di Raffaello, è indicato come 5146 pezzi. Se si cerca questo soggetto si trova un 3000 pezzi della Yanoman ma non esistono riscontri di alcun tipo e per il penultimo 5146 pezzi pubblicato da questa marca è fin troppo strano.. -
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Ahah, la fretta gioca brutti scherzi, a volte
Rimedio subito sostituendolo con un 540 pezzi, sempre sferico
In effetti non ho dati certi per quanto riguarda il 5146 "mancante", mi sembrava strano che non ve ne fosse alcuna traccia. L'indicazione fornita nel blog sembra abbastanza precisa, e chi risponde (in coda al post) mi sembra dica di avere fatto nel 2008 lo stesso puzzle (o forse, più genericamente, un puzzle da 5146 pezzi).
Certo, è veramente molto strano che un puzzle di produzione così recente (minimo anno 2008) possa essere sparito nel nulla in questo modo.
Mi riservo di approfondire.
Edited by Morzus - 9/6/2017, 13:51. -
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Penso che farti i complimenti sia riduttivo...le tue recensioni sono spettacolari! Alcuni soggetti sono stupendi, peccato per i costi e per la reperibilità perché meritano. . -
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Ormai ci sono più informazioni sul mondo puzzle in questo forum che in qualsiasi altro luogo virtuale, mi sa.
Complimenti anche per questa nuova recensione, con tanto di traduzione dal giapponese!Penso che farti i complimenti sia riduttivo...le tue recensioni sono spettacolari!
Vi ringrazio di cuore. -
Ronda puzzle.
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Mi unisco ai complimenti per la recensione e per il lavoro titanico che ci sta dietro... . -
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Grazie, Adamo . -
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Ottima recensione Max!Questi giapponesi ci sanno proprio fare
Dei 5146 mi piacciono la mappa(è in tuo possesso?) e il Delacroix. -
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Grazie, Eliseo
No, non ho la mappa in questa versione, che come tonalità è molto simile alla versione da 5000 della F.X Schmid:
Tuttavia, l'ho costruita in altre due versioni, QUI e QUI.. -
Mauser.
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Che splendido approfondimento! La qualità e le scelte di soggetti di questa marca mi piacciono veramente tanto, mi piacerebbe fare una loro versione del Fuji o di qualche altro panorama nipponico . -
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Sia pur con il contagocce, i soggetti di questa marca iniziano a diffondersi nei classici siti web di compravendita puzzle. . -
Mauser.
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È una bella notizia questa! Io ho provato a cercarli, ma non ho trovato molto (forse perchè non sono bravissima) spero che si diffondano .