Foto ad alta risoluzione, virtualmente infinita

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    Serenissimo
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    Il concetto di per sé non è nuovo, già dalle fotografie analogiche si creavano panorami con questo metodo, ovvero unire tra di loro più foto, con il digitale è solo un po' più facile. Farlo con dei puzzle però non sempre è così semplice, infatti credevo di aver acquisito una certa dimestichezza dopo averne fatti diversi, ma il fallimento del Bombardamento di Algieri mi ha ricordato che ho ancora da imparare.

    L'idea mi è venuta con Roma Moderna, mentre lo facevo stavo pensando a come fare una foto decente di un puzzle così grande, la classica fotografia non gli avrebbe di certo reso giustizia e avere foto di dettagli non è la stessa cosa di avere una foto unica bella grande e ben definita. Così è nata l'idea di unire tra di loro i diversi dettagli, ma cucire assieme foto fatte con una fotocamera compatta non mi soddisfaceva, volevo qualcosa di meglio. Così, pensando alla peculiarità di un puzzle, di fatto una superficie piatta, mi balenò l'idea di usare uno scanner. Senz'altro scomodo ma molto più economico e che tra l'altro consente anche di evitare gli "inconvenienti" di una fotocamera, qualunque essa sia. Giusto per fare qualche esempio:

  2. Luce:
  3. Una fotocamera è sempre soggetta alla quantità e qualità di luce ambientale. Soleggiato, nuvolo, luce artificiale, etc... uno scanner invece consente di avere luce costante su tutta la superficie. Se il puzzle è lucido può avere anche il riflesso della sorgente luminosa, problema praticamente assente in uno scanner.
  4. Geometria:
  5. Il risultato di una fotocamera dipende anche dall'angolazione con cui si fotografa un puzzle, in base alla prospettiva un rettangolo diventa più o meno un trapezio in foto. Non solo, ci può anche essere una più o meno lieve distorsione dovuta alla lente, percui una linea retta in realtà è leggermente curva. Con uno scanner, questi problemi scompaiono.
  6. Fuoco:
  7. questo dipende, oltre che dall'angolazione, anche dalla qualità della fotocamera, in linea di massima, verso gli angoli la foto potrebbe anche essere leggermente sfocata. Per uno scanner, finché la superficie aderisce al vetro non c'è problema, se si discosta, invece, va fuori fuoco subito: basti pensare a quando si fotocopia un libro di un certo spessore, le parole sul lato della pagina verso la rilegatura sono meno leggibili. Ma un puzzle è una superficie piatta, percui questo problema non si pone :) Poi con una fotocamera se non avete la mano sufficientemente ferma e per compensare la scarsità di luce usate un tempo di scatto un po' più lungo, la foto può sempre venirvi mossa... e se invece usate una ISO elevata, la foto può risultare con del fastidioso rumore.

    Usare uno scanner ha comunque i suoi inconvenienti:

  8. "Elasticità" del puzzle:
  9. averlo completo con una foto te la cavi subito, dovendo farlo a pezzi per passarlo ad uno scanner se non lo si compatta a dovere degli incastri un po' larghi potrebbero inficiare sin da subito il lavoro di cucitura delle immagini. Anche a fare attenzione in questo non si ha la garanzia di un buon lavoro, Algieri, sicuramente complici anche le tessere dalle forme un po' più varie, alcune piccole altre un po' più larghe, mi ha giocato un brutto scherzo. Altri puzzle con incastri un po' larghi, come Roma Moderna o Pisa invece non mi hanno dato alcun problema ma le tessere erano tutte sostanzialmente quadrate.
  10. Comodità:
  11. beh, una fotocamera in questo è imbattibile, non c'è gara, specie se il puzzle è grande.

    Per illustrare qualche passaggio chiave, senza entrare troppo nei dettagli, ho riesumato i files del primo puzzle fatto con questa tecnica: Roma Moderna.

    Ho suddiviso questo 5.000 in 81 scansioni, sono così tante perché le singole immagini, per poter essere cucite assieme, si devono in parte sovrapporre. questo serve per calcolare l'angolo di rotazione di ciascuna singola foto. Unire foto da fotocamera è sicuramente più complesso per via della geometria dell'oggetto nella foto: una semplice rotazione non basta.

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    Le 81 scansioni grezze.

    Dopodiché dovete usare un qualsiasi programma di grafica, tipo GIMP, per tagliare le singole immagini in modo da scartare le tessere più periferiche che sono quelle più soggette al fenomeno della "elasticità" del puzzle.

    La terza fase consiste nel dare in pasto ad un programma apposito, tipo Hugin, tutte le immagini e fissare dei punti di controllo che gli consentono di calcolare l'unione delle varie foto. Questo passaggio va fatto a mano in quanto l'automatico non riesce a farlo correttamente.

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    una volta completata questa fase, al resto ci pensa il programma:

    DIhV9uk

    Non fatevi ingannare se nella preview il puzzle assomiglia ad una botte, è semplicemente dovuto al fatto che di default la proiezione è fatta su una sfera e non su un piano. Come potete vedere Hugin sengala che c'è un piccolo errore che mediamente è di 1/5 di pixel e massimo è solo mezzo pixel, praticamente una volta fuse le immagini è impossibile da distinguere. Certo se l'errore è maggiore, questo sarà invece ben visibile...

    Una volta ottenuta l'immagine finale c'è comunque da fare qualche piccola correzione, sostanzialmente va ruotata e ritagliata, un occhio anche ai colori che potrebbero risultare un po' spenti rispetto alle singole scansioni di partenza.

    8N4DBid
    (clickate sopra per la versione veramente ad alta risoluzione)

    Per aggiungere qualche altro dato: per le scansioni ho optato per una risoluzione di 200 dpi. A risoluzioni più alte il retino di stampa diventa maggiormente visibile e anche l'immagine diventa incredibilmente più grande. Per dare un'idea, l'immagine finale di Roma Moderna in formato non compresso è pari a circa 370 MegaBytes, a 300 dpi sarebbe 2,25 volte più grande, a 600 dpi ben 9 volte! (3,25 GigaBytes!!) e l'unico dettaglio che si guadagna è giusto il retino di stampa... quindi ho ritenuto che 200 dpi fosse una buona misura per avere tutti i dettagli senza avere inutili gigantismi. Il risultato finale è stata una foto di 12.086 x 8.406 pixel, se volete fare un confronto con la risoluzione della vostra fotocamera, Roma Moderna corrisponde a circa 97 MegaPixel (102 MegaPixel, secondo le conversioni "commerciali" di queste misure).

    Il 5000 è stato diviso in 81 foto. Il 3000 di Venezia in 49. I 2000: Lijiang e l'enoteca in 36. I 1000: Sassolungo, Pisa, Renoir in 16.
    I 1000 sono come risultato finale circa 20-21 MegaPixel, misura comune anche per una fotocamera compatta, ma la differenza di qualità la si può notare.

    Può sembrare un po' folle, specie se il puzzle è grande, però il risultato finale lo avete visto, decidete voi se ne vale la pena :D Per me ne è valsa, dovendo riporre poi i puzzle nella scatola, avere immagini ben dettagliate mi consente di goderne senza doverli ricomporre :)

    Link Utili:
    GIMP (o software di fotoritocco a vostra scelta)
    Hugin (ce ne sono altri ma Hugin è l'unico che non è a pagamento)
    G'MIC (plug in per GIMP, non fondamentale ma ha filtri interessanti)

    Edited by Furetto - 15/8/2020, 18:36
     
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    Che dire, complimenti per tutto!!! GRANDE in ogni senso.
     
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    Eccezionale!! Questo topic è estremamente interessante ed utile. Voglio provarci assolutamente, non sono mai soddisfatto della qualità delle mie foto: spesso c'è troppa luce su un lato, i bordi non risultano a fuoco, etc.
    Poichè sono decisamente all'asciutto con questi programmi (Gimp lo usavo una quindicina di anni fa), ti chiederò sicuramente aiuto nella fase iniziale..
    Penso proprio che sperimenterò con il prossimo 500 pezzi che farò, in modo da prenderci la mano..
    Giuro che non mi sarebbe mai venuta in mente un'idea del genere: bravissimo!!

    Anzi, inizierei già con la prima domanda: ho visto che tutte le scansioni sono in png: è una tua scelta rispetto ai jpg o ai tiff? Lo scanner converte direttamente in png o hai riconvertito i files a posteriori?
     
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    Lo scanner di per sé credo invii un flusso di dati al pc a cui è collegato, è il programma che riceve i dati che poi converte, a scelta, tra bmp, png, jpg e tiff.
    Il jpg l'ho scartato a priori per il semplice fatto che come algoritmo di compressione ne usa uno che perde i dettagli, questo ad occhio umano non è visibile, a meno di impostare la qualità a livelli bassi. Anche a livello di qualità 100, il massimo, l'immagine è alterata rispetto l'origine. Bmp è un formato non compresso così pure di norma il tiff. Sul tiff volendo ci possono stare i dati compressi con diversi algoritmi (jpeg, deflate, per citarne un paio) ma in linea di massima se lo si usa è per non avere compressione alcuna. Ho scelto il png per semplice fatto che usa una compressione senza alcuna perdita di informazione, praticamente puoi ottenere sempre e comunque l'immagine non compressa perfettamente identica all'originale. Il png come algoritmo di compressione usa una variante ottimizzata del deflate, lo stesso dello .zip. Il formato tiff non compresso invece è usato per i files temporanei da Hugin ma il risultato finale lo puoi scegliere tra tiff, png e jpg. Il jpg invece lo uso come formato per l'immagine finita dopo gli ultimi ritocchi, qualità 90, l'occhio umano non è in grado di arrivare a distinguere le piccole alterazioni della compressione e la compressione rispetto ad un formato png per questo tipo di immagini è ad un ordine di grandezza nettamente superiore.

    Altra cosa da segnalare, il nome dei files, non è casuale, ho semplicemente fatto in modo da poter riconoscere al volo, ciascuna immagine a quale riga e colonna appartenesse, come se fossero coordinate cartesiane :)

    Il resto di quanto ho scritto in apertura non è una guida d'uso, è solo una sintesi per mostrare i passaggi fondamentali e come detto l'idea di per sé non è nuova, forse sono solo il primo ad applicarla a puzzle finiti e con uno scanner, quantomeno non ne conosco altri che l'abbiano usata prima di me :D

    In altri ambiti direi che è usatissima, basti pensare a streetview di google, anche lì sono immagini cucite assieme. Le tonnellate di così dette foto sferiche. Il google art project con i suoi dipinti a risoluzioni da megapixel usa una macchina che ruberei volentieri :D, ma il principio alla base è lo stesso.

    Per puzzle invece è stata usata questa tecnica con delle foto per il 32000 della Raven New York City Window. E farlo su un ambiete reale sei soggetto a tonnellate di variabili in più. Basti pensare al fatto che tra uno scatto e l'altro la fotocamera deve cambiare angolazione e nel frattempo pure la terra si è mossa per cui già le ombre risultano lievemente diverse tra uno scatto e l'altro. Poi essendo una città, con il suo traffico in movimento, ti puoi ritrovare la stessa identica macchina in più punti :) Tuttavia, almeno per me, resta un puzzle, dal punto di vista della tecnica con cui è stato creato, affascinante.

    Intanto vado ad aggiungere i link ai programmi, tutti freeware, che mi ero scordato di fare stanotte :P
     
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    Mi sa che la prima sperimentazione la farò proprio con il micropuzzle appena acquistato :)
     
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    Dovrei pure passare per lo scanner i Pelikan, ma su quelli piccoli non c'è gusto, risultano praticamente già fatti senza ulteriori menate, giusto una piccola rotazione e un ritaglio... :)
     
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    Potrei tentare a 400 o 600 dpi :woot:
     
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    Come è stato giustamente detto, con così tanti dpi corri il serio rischio di mostrare il retino di stampa, cosa che peggiora di molto la qualità visiva dell'immagine. Ovviamente, per verificarlo è sufficiente un veloce test.
     
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    E' vero, Giuliano, ma mi chiedevo se con tessere così microscopiche il fenomeno potesse presentarsi ugualmente così accentuato come paventato da Daniele, oppure notevolmente ridimensionato. Proverò con 300 e 400, prima, visto che la 600 produrrà prevedibilmente un file mostruoso.
     
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  20. Marco Mda Dell'Arena
     
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    grandioso!

    veramente un lavoro splendido, con tanto di descrizione dettagliatissima.

    mi si aprono scenari impensati prima! :wub:
     
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    Ti assicuro che è ben lungi dall'essere dettagliatissima, è più cosa si può fare e che strumenti usare.

    Discorso dpi e implicazioni relative un po' più in profondità.

    Nella fase iniziale di acquisizione immagini puoi anche usare dpi più alti, ma fino ad un certo punto. Nel senso che hai la possibilità di avere un riferimento più preciso per i punti di controllo da usare in Hugin, tuttavia questo può andare bene finché i puzzle sono piccoli, se lo fai su un 5000 o superiore, nonostante il file finale di Hugin sia leggermente ridimensionato in risoluzione, otterresti comunque un file enormemente più grande. Questo implica che nelle fase successiva quando lo vai ad aprire con GIMP o altro programma potrebbe essere ingestibile. Prima, citando l'esempio di Roma Moderna a 200 dpi, il file finale non compresso ho detto che sarebbe venuto di circa 370 MB. Considera che suddetti programmi hanno sempre la possibilità di annullare l'ultima operazione fatta se non di più. In sostanza moltiplica quel dato per ogni operazione necessaria per arrivare al risultato finale e sono almeno 2: correzione dell'allineamento e ritaglio. Contando l'immagine iniziale avresti in memoria 3 copie di più o meno 370 MB ciascuna, sei quindi già arrivato ad 1 GB di memoria utilizzata. Lo fai a 300 dpi? moltiplica questo per 2,25, lo fai a 600? moltiplica per 9. Risultato: anziché usare la ram, il programma andrà ad usar il disco per memorizzare i temporanei e quindi a meno di avere parecchia ram o un SSD ti toccherà aspettare che abbia scritto su disco diversi secondi prima di poter fare qualcosa d'altro...

    Immagine finita o semi-finita: come detto, ad alti dpi hai il problema che il retino risulta più visibile, oltre ad avere un file inutilmente gigante, la soluzione migliore è ridimensionarlo. Inizialmente avevo considerato anche i 150 dpi ma alla fine ho preferito rimanere un po' più largo e usare i 200 dpi dove il retino è giusto appena avvertibile, più una sorta di granella che altro. In questo caso mutuo il discorso dalle mie passate esperienze coi dvd video che usano la compressione mpeg2, parente del jpg. Come già detto l'algoritmo jpg è a perdita di dettaglio, dettagli, a meno di spingere la compressione, non distinguibili per l'occhio umano. In linea di massima, per come opera il jpg, se una zona è ricca di dettaglio non c'è problema, ma se una zona è senza dettagli ma è formata da un colore unico con leggere sfumature degradanti, potresti ottenere un efetto cubetto (l'algoritmo opera su aree di 16x16 pixel), molto di più avvertibile nel caso in cui la zona è di colore scuro. In questo caso una granella appena avvertibile aiuta ad ovviare a questo inconveniente di compressione oltre che a creare una sensazione per l'occhio di (finto) dettaglio. Poi una granella appena visibile è anche facile da filtrare, un retino ben visibile invece è complicato da eliminare tanto che la cura può risultare peggiore del male.

    Immagine finale per il forum: considera che col layout attuale la larghezza massima orizzontale è di circa 1000 pixel, immagini a risoluzioni maggiori verrebbero ridimensionate in fase di visualizzazione, però te le devi comunque scaricare per cui se spari un file grande, questo impiegherà più tempo a scaricarsi e sarà visibile con la risoluzione di circa 1000 pixel verticali. Di fatti per ottimizzare il tutto, per il forum uso immagini ridimensionate a questa risoluzione ma con la possibilità di clickarci sopra e di avere quella più pesante e senza i vincoli del layout :)
     
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  22. Ronda puzzle
     
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    Complimenti per il metodo veramente ingegnoso! Ma permettimi una domanda banale: quanta pazienza ci vuole per scomporre il puzzle in tanti pezzetti e scannerizzarli uno ad uno??? mi da l' idea di essere un procedimento lunghissimo, io non ce la farei! Un motivo in più comunque per apprezzare le immagini ad alta definizione che ottieni! Bravo.

    Edited by Ronda puzzle - 19/3/2016, 20:35
     
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    Muchaca

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    Ho vergogna delle mie foto, scattate mentre sono in pigiama e in infradito. Da qualche parte ne ho una in cui si vedono i miei piedi (oltre al puzzle finito). Che vergogna..... :cry:
     
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    CITAZIONE (Ronda puzzle @ 19/3/2016, 17:03)
    Complimenti per il metodo veramente ingegnoso! Ma permettimi una domanda banale: quanta pazienza ci vuole per scomporre il puzzle in tanti pezzetti e scannerizzarli uno ad uno??? mi da l' idea di essere un procedimento lunghissimo, io non ce la farei! Un motivo in più comunque per apprezzare le immagini ad alta definizione che ottieni! Bravo.

    Un mille pezzi, a spanne, dall'inizio della procedura fino all'immagine finita, mi pare sia attorno all'ora e mezza, massimo due. Roma Moderna, complice anche il fatto che è stato il primo puzzle completo con questo procedimento, ci ho messo una settimana circa.

    CITAZIONE (GiusiEsse @ 19/3/2016, 18:34)
    Ho vergogna delle mie foto, scattate mentre sono in pigiama e in infradito. Da qualche parte ne ho una in cui si vedono i miei piedi (oltre al puzzle finito). Che vergogna..... :cry:

    Perché così la gente può pensare che siano foto fatte coi piedi? Nel senso di soggetto presente nella foto, non mi vengono in mente altri significati :P
    Basta effettuare un ritaglio eliminando i dettagli non voluti prima di pubblicare la foto e i segreti della realizzazione rimarrebbero tali :D
     
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    Esatto!! Ricordo bene che nelle mie primissime foto omaggiavo frequentemente la platea del Forum delle mie insostituibili scarpe da nonno sulla sedia :)
     
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14 replies since 17/3/2016, 03:19   480 views
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