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Finito. Per la foto bella, forse a fine mese, o inizio del prossimo, magari nel frattempo inizio anche un altro puzzle, si vedrà: 
Per quanto riguarda l'autore è stato particolarmente complicato trovare informazioni a riguardo, ma seguendo i suoi spostamenti qualcosa è saltato fuori spulciando anche i catologhi di alcune mostre parigine a cui ha partecipato, e a giudicare dai catologhi di altre mostre e / o di collezioni private, sul finire dell'ottocento, molte sue opere sono finite oltre oceano.
Antonio Pascutti nasce il 26 Giugno 1832 a Trieste, con il pratocinio dei baroni Carlo e Cecilia de Rittmeyer e di Pasquale Revoltella studia all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Per inciso, Pasquale Revoltella per volontà testamentarie, lascerà la sua villa per la fondazione dell'omonimo museo, nel quale si trova "Primo passo della convalescenza" del Pascutti.
Nel 1858 decora la sala cinese al Caffè Florian, aperto nel 1720 è il più antico al modo ancora in attività dopo il Café Procope di Parigi.
Nel 1860 svolge la sua attività di pittore di genere, ritrattista e paesaggista a Parigi.
Lo troviamo poi a Barcellona a decorare con Achille Battistuzzi il Gran Teatre del Liceu ricostruito dopo l'incendio del 1861. Tali opere però verranno distrutte nell'incendio del 1994.
Sempre con Battistuzzi nel 1863 decorerà due dei quattro edifici costruiti da Antoni Valls Galí per Josep Cerdà.
(Foto d'epoca)
(situazione attuale)
Lo ritroviamo poi a Madrid dove decora il palazzo del duca di Fernán Núñez, lavorerà poi per la marchesa di Villaseca.
Per riprendersi dal troppo lavoro soggiornerà per qualche mese a Nizza, dove comunque continuerà a dipingere.
Nel 1867 viene selezionato per decorare una parte dell'esposizione universale di Parigi.
Sempre a Parigi si occuperà di decorare l'appartamento del marchese di Lauriston e del conte di Vatismeuil e realizzerà 8 dipinti per il castello d'Herbault a Neuvy di proprietà del marchese di Rancougne.
Grazie alla fama acquisita, l'architetto Jacques Félix Duban incaricato dei restauri del castello di Blois gli affiderà la parte decorativa, ma prima di intraprendere i lavori ritorna a Venezia per ammirare le opere di Tiepolo, di Longhi e del Canaletto.
Nel 1871 si stabilisce a Venezia, nei pressi del Ponte delle Meraviglie per lavorare alle decorazione del Palazzo Reale (nome delle Procuratie Nuove durante la dominazione napoleonica prima e austriaca poi) e Palazzo Papadopoli.
Da un catalogo di una mostra tenuta nel Maggio 1873 a Parigi, al Palais des Champs-Élysées, sappiamo che era presente con l'opera "Mattinata Musicale" e che aveva lo studio in Rue Mosnier, 2. Questa via, che attualmente si chiama Rue de Berne, è famosa per due dipinti del 1878 di Édouard Manet che qui aveva il suo atelier.
Una fonte che non sono riuscito a riscontrare, lo indicherebbe presente come ospite, nell'esposizione tenuta nel 1874 presso il celebre fotografo Nadar e che poi passò alla storia come prima esposione degli impressionisti. L'opera del Pascutti sarebbe "Mercato presso il ponte di Rialto" che è uno dei nomi alternativi del dipinto utilizzato per questo puzzle. Tuttavia questo dipinto è datato 1881, ciò però non esclude che ne abbia realizzate negli anni più copie, come feci già notare nella versione meno tagliata la firma è in una posizione diversa rispetto a quella del puzzle. Nel catalogo originale di questa mostra, il nome di Pascutti non appare, questo può benissimo essere dovuto al fatto che non era un espositore ufficiale. Insomma, prendete la notizia con le molle.
Nel 1876 espone, sempre a Parigi, "La sorpresa di un bacio il giorno del suo compleanno" e "Notte in Dalmazia presso la frontiera Erzegovina" dal catalogo si evince che il suo studio è ora a Boulevard de Rochechouart, 49, l'anno seguente espone "Decisione azzardata".
Nel Maggio 1879 espone sempre a Parigi l'opera "Visita dall'antiquario", dal catalogo emergono due opere della signorina Mazzarolli Teresa indicata come allieva del Pascutti.
A Trieste espone alcune sue opere, "Doppia Sorpresa" del 1876 e "Nozze Dalmate" del 1880
Antonio Pascutti muore a Venezia il 5 Gennaio 1892.
Oltre quello che è la sua biografia, occorre ricordare la geopolitica dell'epoca e alcuni fatti storici accaduti durante la vita del Pascutti, cose che per alcuni sono forse ricordi scolastici quasi dimenticati ma che voglio brevissimamente risvegliare con una carrellata su quello che fu il risorgimento italiano. Inanzi tutto, la sua città natale, Trieste era sin dal 1300 entrata nell'orbita austriaca in quanto per sfuggire all'espansione di Venezia si mise sotto la protezione dell'allora semplice Ducato d'Austria (la così detta Dedizione di Trieste). Nei secoli seguenti Trieste diventa il porto strategico dell'impero austro-ungarico e sebbene l'influenza culturale di Vienna abbia un peso non indifferente, il tedesco è usato quasi solo per la burocrazia con la capitale imperiale, essendo il dialetto assieme alla lingua italiana quelle usate in città. Comunque quando Pascutti è nato, a far parte dell'impero austriaco era tutto il lombardo-veneto, ma già nel 1848 maturano le insofferenze per l'assetto politico uscito dalla restaurazione con moti rivoluzionari che scoppiano in tutt'Europa. Per quel che riguarda, saranno le cinque giornate di Milano prima e a ruota l'insurrezione di Venezia che caccia gli austriaci a dare il via alla prima fallimentare guerra d'indipendeza. Sarà solo con la seconda del 1859 che la Lombardia passerà al regno di Sardegna, e la terza del 1866 per il Veneto ad essere annesso al regno d'Italia costituitosi nel 1861. Non essendosi ancora completata l'unità d'Italia si sviluppa il fenomeno dell'irredentismo, che per quanto riguarda Trieste, l'Austria tenta di arginare favorendo l'immigrazione slava ritenuta meno problematica di quella italiana, tanto che nel censimento del 1910 gli italofoni erano più della metà ma un quarto era di lingua slovena, solo l'1% era di lingua tedesca. Sarà soltanto con la prima guerra mondiale, conclusasi esattamente un secolo fa, nel 1918, che decretando la fine degli imperi centrali vedrà diventare italiane sia Trento che Trieste. L'irrendentismo però proseguì anche in epoca fascista, basti pensare a D'Annunzio e all'impresa di Fiume ma qua siamo già ben oltre al 1892, anno di morte del Pascutti e quindi mi fermo che vi ho già sicuramente tediati con questa carrellata storica anche se condensatissima.
Edited by Furetto - 1/11/2018, 17:05
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Molto bello e luminoso, mi ricorda la mia visita a Venezia più di 20 anni fa ormai. Sempre molto interessanti i cenni storici, complimenti . -
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A questo giro la foto bella ha fatto davvero penare, Hugin mi creava degli strani aloni chiari e scuri nel cielo, dopo diversi tentativi con diverse parametrizzazioni ho optato per installare una versione più vecchia e così alla fine sono venuto a capo del problema creando una versione soddisfacente. 
Giusto una nuvola del cielo a campione:
Qualche palazzo:
il ponte di Rialto:
Un po' di gondolame assortito:
e un po' di persone:
dettaglio non ridimensionato per IL Frank, così si vede meglio quanto è sfocato questo puzzle, Genoveffa e sua madre:
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Ma è così anche il dipinto originale (e quindi voluto da Pasciutti) o è la stampa che a vederla causa un effetto lassativo? . -
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Non è un problema di stampa né tanto meno è così il dipinto originale. È un problema di bassa qualità della foto utilizzata per il puzzle, si può altresì notare un certo "rumore cromatico" tipico di foto scattate con luce insufficiente e / o, vista l'epoca del puzzle, di pellicola non adeguatamente sensibile. È il discorso comune ad altri puzzle di una certa dimensione, servirebbero foto adeguate, se si prende una foto scarsa e la si ingrandisce la sfocatura è inevitabile. Resta comunque un bel puzzle se osservato da una certa distanza, da vicino perde parecchio.
Dimenticavo di segnalare, con l'immagine un po' più tagliata, l'introvabile Raven da 1.000 pezzi.
19th century rialto by Coastal Tours, su Flickr
Edited by Furetto - 17/3/2021, 20:02. -
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Grazie del dettaglio Fury 
Per quanto riguarda l'" effetto lassativo" c'è diceva il Perma, beh intanto hai fatto un bel 5000 e segnalare questo effetto che da lontano ovviamente non si vede lo trovo un po' da "roDitori"
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Guarda che ce l'ho anch'io questo puzzle. È stato Furetto il primo a parlare di pessima definizione. . -
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Homo Trinacrius et Mappicus
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Bel puzzle e grandissimo lavoro di post produzione, come sempre
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Guarda che ce l'ho anch'io questo puzzle. È stato Furetto il primo a parlare di pessima definizione.
A furetto ora gli facciamo fare direttamente un dipinto su una base di un puzzle di 5000 pezzi tutti bianchi così potrà dire che la definizione dell'immagine è vera e sincera
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Ahahahah 
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.A furetto ora gli facciamo fare direttamente un dipinto su una base di un puzzle di 5000 pezzi tutti bianchi così potrà dire che la definizione dell'immagine è vera e sincera
Inferno Bianco arriva al massimo a 2.000 pezzi:
Ed è assolutamente banale! Piuttosto un bel puzzle di qualche opera di Lucio Fontana!
Edited by Furetto - 14/10/2019, 01:39. -
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Inferno Bianco arriva al massimo a 2.000 pezzi:
(IMG:https://i.imgur.com/APxxOb3.jpg)
Ed è assolutamente banale! Piuttosto un bel puzzle di qualche opera di Lucio Fontana!
Forse mi sono espresso male
Fai una base di 5000 pezzi bianchi e poi ti ci faccio dipingere di sopra un quadro
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Pezzo unico? Dipende da chi e cosa, mica voglio un imbratta-puzzle qualunque! . -
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Veramente bello .
Una Giornata Movimentata al Ponte di Rialto, Antonio Pascutti - Jumbo 00688Furetto |
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