-
.
Homo Trinacrius et Mappicus
Moderatore- Group
- Amministratore
- Posts
- 11,306
- Location
- Sicilia
- Status
- Offline
Dopo un puzzle di dimensioni importanti, ricominciare è sempre molto dura, per cui non si può fare a meno di un ri-approccio graduale.
Tra i vari soggetti accantonati da tempo ne ho scelto uno dalle dimensioni perfette, acquistato un paio di anni fa grazie all'indicazione di una utente di facebook, e tenuto da parte in attesa del momento ideale di ispirazione (questo).
Si tratta di un 300 pezzi. Il fatto che sia di ridotte dimensioni non implica necessariamente che il soggetto sia poco interessante.
Il puzzle, questa volta, non è contenuto in una scatola, bensì in una semplice busta:
all'interno della quale è presente una sorta di mini poster, un po' spiegazzato in quanto la busta non rappresenta una protezione adeguata:
Il retro del foglietto/poster riporta una presentazione della mappa probabilmente tratta dal Parergon, Atlante storico nel quale fu inserita (ma di questo si parlerà più avanti):
Ecco il mucchietto di tessere, pronto per l'assemblamento:
Le tessere presentano uno spessore abbastanza sottile (un po' come la Mappa della Luna costruita a suo tempo), ma gli incastri non sono affatto male. Ottima la qualità e la definizione di stampa, eccezionali i colori. Diverse le tessere attaccate tra loro a due a due, e parecchi i veli di cartoncino che ho dovuto eliminare. Le tessere risultano, comunque, tutte in perfetto stato.
Si procede, quindi, alla costruzione:
Puzzle ultimato:
Visione generale con posterino:
La mappa
Realizzato e pubblicato per la prima volta nel 1598 (1595 secondo alcune fonti) ad Anversa, questo piccolo gioiello ad opera del grande cartografo Abraham Ortelius fu inserito successivamente in una delle innumerevoli edizioni del "Parergon Theatri", primo atlante storico conosciuto, considerato una sorta di appendice del celebre "Theatrum Orbis Terrarum".
Una versione attuale del "Parergon", che ripropone in modo fedele la distribuzione delle mappe al suo interno. La "Argonautica" si trova nella sezione "Mito come Storia" (da pagg. 30-31):
La mappa, finemente decorata, in particolare nel cartiglio superiore in cui è riportato il titolo, nonché nella dedica posta in basso a sinistra, illustra l'ampia zona geografica interessata dalle vicende di Giasone e degli Argonauti. Il tutto viene considerato da un punto di vista puramente storico, non mitologico.
La versione originale della mappa:
e la versione, colorata, del presente puzzle:
La presenza, nell'angolo in alto a sinistra, di una piccola cartina dell'intera Europa, suggerisce che Ortelius accoglie, tra le tante, la visione storica più ampia, secondo la quale il viaggio di ritorno degli Argonauti ha interessato anche l'oceano Atlantico, dal quale la nave sarebbe rientrata nel Mediterraneo attraverso le colonne d'Ercole.
Piccola carrellata di dettagli della mappa:
Dedica finale (con firma in calce dell'autore), dalla quale si desumono le mie nobiliari origini :
Il mito
"Le Argonautiche" è il titolo di un poema epico in greco antico scritto da Apollonio Rodio nel III secolo a.C.
Il poema greco ispirò un successivo e omonimo poema ad opera di Caio Valerio Flacco, poeta epico latino di età flavia (I° secolo d.c.).
Come nell'opera di Apollonio Rodio, il poema ricalca il viaggio dell'eroe Giasone e dei suoi compagni dalla Grecia verso la Colchide, alla ricerca del Vello d'oro.
Una raffigurazione dell'eroe Giasone:
Il termine "Argonauti", che personalmente mi ha sempre richiamato alla mente qualcosa di spaziale (cosmonauta? Eternauta??) in realtà significa semplicemente "naviganti di Argo", la mitica nave che portò Giasone e il suo equipaggio alla conquista del vello d'oro appartenuto a Crisomallo, magico ariete alato inviato da Ermes a Frisso, figlio di Atamante l'Eolio, re di Beozia.
Ma chi era Giasone? Questi era il figlio di Esone, re della città di Iolco, in Tessaglia, il cui trono era stato usurpato dal fratellastro Pelìa.
Volendo riconquistare il trono di Iolco, Giasone, grazie anche alla predizione di un oracolo, si presentò a Pelìa, chiedendo la restituzione del trono usurpato, e quest'ultimo, perseguitato in sogno dalla figura del defunto Frisso (lo scuoiatore di arieti alati), morto lontano dalla propria patria senza aver ricevuto degna sepoltura, promise a Giasone che avrebbe rinunciato sì al trono, ma ad una condizione: che il vello d'oro, custode dell'anima di Frisso, fosse stato riportato in patria dalla lontana Colchide.
Incontro tra Giasone e Pelìa:
Giasone accettò l'incarico e avviò subito la costruzione della nave che lo avrebbe portato a destinazione.
Narra il poema che la nave fu costruita dal carpentiere Argo di Tespi (che le diede il nome) sotto la guida e supervisione della dea Atena.
La costruzione della nave Argo:
Molto variegata la lista degli argonauti, scelti tra il fior fiore dei naviganti dell'epoca. Tra questi spiccano senz'altro l'eroe Teseo, Eracle di Tirinto (Ercole), Atalanta di Calidone, vergine cacciatrice, e molti semidei, quali Anceo, Fano, Idmone.
Due rappresentazioni del viaggio degli argonauti:
Sorvolerò, per brevità, sulle mille peripezie che caratterizzarono il viaggio e sulle prove che dovette sostenere Giasone per impossessarsi del vello. Giunto nei pressi della quercia sui cui rami era appeso il prezioso cimelio, grazie ad un incantesimo operato da Medea, figlia del re della Colchide, che riuscì a far addormentare il mostruoso drago posto a guardia del vello, Giasone poté recuperarlo e fare finalmente ritorno in patria.
Giasone che trafuga il vello d'oro, nell'affresco di Agostino Carracci a Palazzo Fava, Bologna:
Circa il viaggio di ritorno, fra i mitografi antichi e moderni non vi è accordo sulla rotta intrapresa.
Alcuni affermano che gli argonauti invertirono la rotta passando per l'Oceano Indiano, entrando poi nel Mediterraneo dal lago Tritoni:
Altri sostengono che la nave risalì il Danubio, scendendo quindi fino all'Adriatico, per poi passare al Po e proseguire per il Tirreno e il Mediterraneo:
Altri ancora raccontano che, risalito il Danubio, giunsero all'isola di Circe, passando per il Po e per il Rodano, con diverse varianti:
Altri narrano che risalirono il Don e poi trasportarono l'Argo fino alle acque di un fiume che sfocia nel Golfo di Finlandia:
Altri, infine, raccontano che, percorsi il Danubio e l'Elba, raggiunsero lo Jutland. Una volta giunti in quelle terre si diressero verso l'oceano ad occidente, arrivando fino all'Irlanda e poi, superando le colonne d'Ercole, arrivarono all'isola di Circe:
Non mancano le ipotesi più stravaganti:
L'ipotesi più probabile resta, comunque, quella più logica, ossia che la nave Argo, probabilmente, ritornò semplicemente da dove era venuta, dal Bosforo superando l'Ellesponto:
Edited by Furetto - 23/11/2023, 21:12. -
.
Un enciclopedia per un 300 pezzi
Che dilusione di diludendo (cit. Crozza che imita Bastianich), passare da un tredicimiladuecentoventiquattro tessere a un trecento! devi alzare l'asticella!!
Sto ovviamente scherzando. -
.
Homo Trinacrius et Mappicus
Moderatore- Group
- Amministratore
- Posts
- 11,306
- Location
- Sicilia
- Status
- Offline
Che dilusione di diludendo (cit. Crozza che imita Bastianich), passare da un tredicimiladuecentoventiquattro tessere a un trecento! devi alzare l'asticella!!
Agli ordini, Suprema, sono già al lavoro su un 500 pezzi. -
.
Carina, la mappa. Pur essendo di taglia minuta (e forse proprio per questo), l'apprezzo molto.
Che sforzo!. -
.
O grande Sommo, non battere la fiacca che hai un 18000 da impiantare. -
.
Particolare la mappetta e interessante tutta la storia
Dove l'hai pescata?Italia o estero?. -
.
Homo Trinacrius et Mappicus
Moderatore- Group
- Amministratore
- Posts
- 11,306
- Location
- Sicilia
- Status
- Offline
Grazie, Eliseo, credo di averla presa in Germania (o forse Austria), dove effettuo solitamente buona parte dei miei acquisti. . -
.
Mappa molto carina. Grazie per i tuoi lavori sempre accurati ed interessanti. . -
.
Homo Trinacrius et Mappicus
Moderatore- Group
- Amministratore
- Posts
- 11,306
- Location
- Sicilia
- Status
- Offline
Grazie, Ezia, sei sempre molto gentile . -
.
Carina la piccola mappa e molto interessanti le notizie storiche, non conoscevo la storia degli Argonauti .