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L'autore è Henryk Siemiradzki. L'asino potrebbe essere la citazione di un'altra sua opera nota, "Paesaggio italiano con l'asino": SPOILER (clicca per visualizzare). -
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La soluzione al rebus proposta non mi convince, pertanto rilancio.
Il dipinto "Il giudizio di Paride", o piuttosto "Il trionfo di Venere dopo la scelta della più bella delle dee" appartiene alle opere più esemplari di Henryk H. Siemiradzki ed è tra i più affascinanti esempi di ricezione dell’antico nell’arte polacca:
L'opera può essere considerata una fedele rappresentazione di un passo del Libro X dell'opera di Apuleio di Madaura "Metamorfosi o l'asino d'oro".
Il passo riporta che "Egli (Mercurio) avanzò a piccoli passi danzando e portando nella mano destra un pomo ricoperto di sottili lamine d’oro e lo porse a colui che era apparso come Paride, facendogli comprendere con un cenno il volere di Giove [...].
Ancora: "Ecco allora avvicinarsi una fanciulla dalle oneste sembianze che assomigliava alla dea Giunone: infatti un fulgente diadema le cingeva il capo e reggeva lo scettro con la mano. Quindi ne sopraggiunse un’altra che si poteva riconoscere come Minerva: aveva un elmo scintillante in testa, cinto d’una corona di ulivo, brandiva lo scudo e scuoteva l’asta, simile alla dea in atto di combattere. Dopo di queste ne entrò un’altra ancora più bella, che per la grazia del suo splendido colorito si poteva subito riconoscere come Venere: una Venere giovinetta, che rivelava tutta la perfetta bellezza del suo corpo completamente nudo, tranne una leggera veste di seta che le copriva appena il pube meraviglioso [...]. Tutte e tre le fanciulle, che rappresentavano le dee, erano accompagnate dal loro seguito: dietro a Giunone avanzavano Castore e Polluce, con degli elmi ovali sulla testa, che portavano sopra alcune stelle [...]. Ed ecco che, tra i fragorosi applausi del pubblico, si presentò nel bel mezzo della scena, sorridendo dolcemente e affabilmente, Venere, circondata da una folla di graziosissimi fanciulli, ben fatti, bianchi come il latte, che avresti scambiato per veri amorini volati allora giù dal cielo o su dal mare. Le aluccie, i piccoli dardi e tutto il loro abbigliamento esteriore rispondevano in modo meraviglioso a quella bellezza, ed essi muovevano incontro alla loro padrona con fiaccole ardenti, come se dovesse recarsi a un banchetto nuziale.
L’artista non ha inteso rappresentare il momento in cui Paride sceglie di concedere la mela a Venere. Le dee - sia la vincitrice, sia le sconfitte - sono già scese dal palcoscenico, vi sono rimasti solo Paride e Mercurio (visibili sullo sfondo, a destra) con alcuni animali.
Ciò che vediamo sulla tela sembra essere proprio il trionfo di Venere e la rabbia delle dee sconfitte. Il momento raffigurato sembra essere proprio quello della scena di cui Apuleio scrive: "Quando fu terminato il giudizio di Paride, Giunone e Minerva mortifìcate e sdegnate escono dalla scena, dimostrando coi gesti il dispetto di quella sconfìtta. Venere invece, lieta e sorridente, danzando con tutto il coro manifestò tutta la sua soddisfazione".
Edited by Furetto - 28/3/2023, 20:48. -
.CITAZIONE (frences68 @ 9/7/2020, 12:51)soggetto e autore li ho capiti dai vari particolari postati, sarebbe il "Giudizio di Paride"di Michiel van Mierevelt.
non collego l'asino...
ti è sfuggito il dettaglio con la firma:CITAZIONE (Furetto @ 3/7/2020, 19:26)
anche se manca qualche pezzettino si riesce a leggere anche luogo e anno.
Per chi voleva la vita ancora più facile bastava leggere il nastro di imballaggio delle primissime foto, c'è il sito del produttore e dai primi parziali del puzzle non era difficile risalire al soggetto, da cui l'esigenza di innestare nel quiz un qualcosa di più difficilotto: l'asino per l'appuntoCITAZIONE (Morzus @ 9/7/2020, 16:06)Il dipinto "Il giudizio di Paride", o piuttosto "Il trionfo di Venere dopo la scelta della più bella delle dee" appartiene alle opere più esemplari di Henryk H. Siemiradzki ed è tra i più affascinanti esempi di ricezione dell’antico nell’arte polacca:
L'opera può essere considerata una fedele rappresentazione di un passo del Libro X dell'opera di Apuleio di Madaura "Metamorfosi o l'asino d'oro".
Esatto, l'asino è l'opera di Apuleio, dal titolo provvisorio "asino chi non legge" all'ultimo suggerimento:CITAZIONE (Furetto @ 5/7/2020, 14:56)La chiave per capire è la lettura: leggendo il dipinto e leggendo l'asino tutto sarà più chiaro.
c'era un velato invito alla lettura, e cosa meglio si legge di un libro?
Comunque per essere un po' più precisi è la seconda metà del libro X, dal paragrafo 29 in poi, ammesso che la traduzione dal latino riporti i riferimenti, quella datatissima su wikitext non li riporta.
Il nome alternativo di "Asino d'oro" alle Metamorfosi di Apuleio deriva dal fatto che, Lucio, il protagonista, sperimentando un unguento magico viene tramutato in asino e prima di riuscire a riacquistare la forma umana passa attraverso molte peripezie. L'opera, che è il più antico racconto completo in lingua latina che ci è pervenuto, è principalmente nota per la storia di Amore di Psiche.
Edited by Furetto - 13/11/2023, 00:05. -
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La firma mi era sfuggita...
per il quadro, esistente in diverse varianti tutte molto simili, ho optato per Mierevelt che mi sembrava il più somigliante (Siemiradzki manco l'ho preso in considerazione per semplice ignoranza).
all'Asino d'oro non ci ho pensato...
addirittura ho fatto la balzana ipotesi che l'Asino fosse Paride, per la scelta funesta per se e il suo popolo.
vado a cercare un po di cenere.... -
.La firma mi era sfuggita...
per il quadro, esistente in diverse varianti tutte molto simili, ho optato per Mierevelt che mi sembrava il più somigliante (Siemiradzki manco l'ho preso in considerazione per semplice ignoranza).
Intanto sei arrivato al mito del giudizio di Paride senza passare dalla scorciatoia, che è cosa buona.
Il polacco Siemiradzki (1843-1902), come del resto accadde a molti accademici, godette di molti onori e molta fama in vita, con la morte attraversò un lungo periodo di oblio, ma attualmente, con la sua riscoperta, sta riprendendo il posto che gli compete.all'Asino d'oro non ci ho pensato...
addirittura ho fatto la balzana ipotesi che l'Asino fosse Paride, per la scelta funesta per se e il suo popolo.
Nel testo di Apuleio c'è anche un giudizio su come avvenne la scelta di Paride e anche in questo dipinto ci sono indizi in tal senso: ad esempio avevo fatto notare come i cupidi, pur appartenendo al corteo della vincitrice, non fossero contenti (quello dipinto di fronte è evidente, quello di profilo pure si capisce, quello di spalle non si può sapere ma si può immaginare). Ma c'è anche un altro dettaglio che è un giudizio più pesante, rivolto a quella bestia di Paride...
Puoi anche cercare di rispondere a queste altre domande:
"Ma c'è anche un altro dettaglio che è un giudizio più pesante, rivolto a quella bestia di Paride... " a cosa mi riferisco?
Il gruppo dei tre cupidi è composto da due con ali bianche, il terzo ha invece ali colorate, alquanto curioso, come mai?
Castore e Polluce, nelle versioni base del mito non sono citati ma Apuleio li inserisce nella storia, e Siemiradzki li dipinge alle spalle delle dee sconfitte, mentre Terrore e Timore che accompagnavano Minerva sono scomparsi, perché?
Oltre ai personaggi e al loro abbigliamento, quali altri elementi del dipinto aderiscono alla descrizione delle Metamorfosi?
Quale altro dio, non presente nella narrazione di Apuleio, è invece presente nel dipinto?
Per il pezzo di riferimento dell'Asino d'Oro di Apuleio, potete anche fare riferimento a questa traduzione a partire dal paragrafo XXIX.SPOILER (clicca per visualizzare)[spoiler_tag]Ah la pigrizia![/spoiler_tag]
Già, sto cercando di farvi dire cose che dovrei spiegare alla fine, così posso evitare di farlo e nel contempo prolungo il gioco
Edited by Furetto - 10/7/2020, 13:39. -
.Nel testo di Apuleio c'è anche un giudizio su come avvenne la scelta di Paride e anche in questo dipinto ci sono indizi in tal senso: ad esempio avevo fatto notare come i cupidi, pur appartenendo al corteo della vincitrice, non fossero contenti (quello dipinto di fronte è evidente, quello di profilo pure si capisce, quello di spalle non si può sapere ma si può immaginare).
Chiaro e lampante esempio di giudice corrotto?Puoi anche cercare di rispondere a queste altre domande:
"Ma c'è anche un altro dettaglio che è un giudizio più pesante, rivolto a quella bestia di Paride... " a cosa mi riferisco?
Oltre alle due tizie sulla sinistra di fianco che incoronano il caprone non mi sembra ci siano insulti peggiori
Paride all'epoca era pastore, suppongo il bestiame sia il suo, e non sa di essere principe. Viene designato da Zeus come giudice per pelare la gatta ma, riferimento al passo che hai riportato, vende la sentenza non "alla più bella" ma a quelle che gli offre ciò che più gli piace, nel caso specifico l'amore carnale offerto da Afrodite insomma... un vero statista anche oggi.Il gruppo dei tre cupidi è composto da due con ali bianche, il terzo ha invece ali colorate, alquanto curioso, come mai?
Ipotizzo possa trattarsi di Eros, figlio di Afrodite, mentre gli altri sono semplici uccellacciCastore e Polluce, nelle versioni base del mito non sono citati ma Apuleio li inserisce nella storia, e Siemiradzki li dipinge alle spalle delle dee sconfitte, mentre Terrore e Timore che accompagnavano Minerva sono scomparsi, perché?
Anche qui ipotizzo: Castore e Polluce, anche se si hanno origini paterne contraddittorie (Mater semper certa est, pater numquam), sono fratelli di Elena e, dopo tutti i problemi che hanno affrontato per lei in precedenza, suppongo siano arrabbiati per la "vendita" al pastore buzzurro quindi stanno su quel lato del dipinto insieme a Giunone che se li è portati appresso. Come facesse Giunone a sapere che ci sarebbe andata di mezzo Elena solo gli dei lo sanno
Terrore e Timore, che dovrebbero accompagnare Atena, credo invece siano andati a Troia, Paride è incosciente e quindi non può aver né terrore né timore.
Ci ripenso: Paride è idiota perché sapeva chi fosse Elena e che putiferio ne poteva conseguire dalle sue azioni.Oltre ai personaggi e al loro abbigliamento, quali altri elementi del dipinto aderiscono alla descrizione delle Metamorfosi?
Ho finito la fantasia, e il vino allo zafferanoQuale altro dio, non presente nella narrazione di Apuleio, è invece presente nel dipinto?
Se l'ipotesi che ho fatto su Eros è valida direi lui.SPOILER (clicca per visualizzare)Già, sto cercando di farvi dire cose che dovrei spiegare alla fine, così posso evitare di farlo e nel contempo prolungo il giocoSPOILER (clicca per visualizzare)Già, già...
allora te ne lascio qualcuna e non garantisco qualità di quelle che dico. -
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Essì.Oltre alle due tizie sulla sinistra di fianco che incoronano il caprone non mi sembra ci siano insulti peggiori
Paride all'epoca era pastore, suppongo il bestiame sia il suo, e non sa di essere principe. Viene designato da Zeus come giudice per pelare la gatta ma, riferimento al passo che hai riportato, vende la sentenza non "alla più bella" ma a quelle che gli offre ciò che più gli piace, nel caso specifico l'amore carnale offerto da Afrodite insomma... un vero statista anche oggi.
Il testo di Apuleio parla solo di capre, qua presenti in numero di quattro, per Sgarbi basterebbero queste ad insultarlo, epperò Siemiradzki come giustamente hai notato lo sta insultando usando quel montone: tradotto in polacco diventa "baran", parola dai molteplici significati, per farla breve, l'italiano caprone va bene uguale.
Come giustamente hai detto, all'epoca Paride era soltanto un pastore, però qua sono rappresentate entrambe le sue condizioni: ha sì le capre attorno e stringe il tipico bastone da pastore, ma l'abbigliamento e il fatto che sieda su un trono lo proiettano già nel suo ruolo di principe di Troia.Ipotizzo possa trattarsi di Eros, figlio di Afrodite, mentre gli altri sono semplici uccellacci
Pensavo di più ad uno dei suoi fratelli, ma essendo un gruppeto di 3 si possono intuire anche gli altri due.
I diretti interessati della questione "amorosa" pure sono 3: Paride, Elena e il marito Menelao.Anche qui ipotizzo: Castore e Polluce, anche se si hanno origini paterne contraddittorie (Mater semper certa est, pater numquam), sono fratelli di Elena e, dopo tutti i problemi che hanno affrontato per lei in precedenza, suppongo siano arrabbiati per la "vendita" al pastore buzzurro quindi stanno su quel lato del dipinto insieme a Giunone che se li è portati appresso. Come facesse Giunone a sapere che ci sarebbe andata di mezzo Elena solo gli dei lo sanno
Terrore e Timore, che dovrebbero accompagnare Atena, credo invece siano andati a Troia, Paride è incosciente e quindi non può aver né terrore né timore.
Tecnicamente nel momento in cui Venere trionfa, Apuleio parla solo delle altre due dee e del seguito della vincitrice, tutti gli altri accompagnatori scompaiono.
Però come giustamente hai notato, Siemiradzki ha dipinto i Dioscuri in quanto fratelli di Elena.Ci ripenso: Paride è idiota perché sapeva chi fosse Elena e che putiferio ne poteva conseguire dalle sue azioni.
Paride non sapeva di essere un principe troiano, quindi men che meno poteva conoscere la profezia all'origine del suo abbandono sul monte Ida...
Si potrebbe anche leggere la vicenda come l'efficienza della dea Eris che con una semplice mela e un pizzino, abbia generato una discordia tale tra Sparta e Troia da indurle ad una guerra di cui ancora stiamo discutendo, e non dimentichiamoci della discordia indotta tra 3 sue colleghe...
Il dipinto non è la raffigurazione del mito di Paride, ma la raffigurazione pittorica di una rappresentazione teatrale del suddetto mito... insomma butta un occhio alla parte sinistra.
Apuleio parla di Grazie, Ore e di Cupidi, Eros rientrebbe nei cupidi. Per esclusione non è a lui che mi riferivo. Puoi ritentare e già che siamo sull'argomento riconoscimenti, una delle Ore è facilmente riconoscibile, quale?SPOILER (clicca per visualizzare)Già, già...
allora te ne lascio qualcuna e non garantisco qualità di quelle che dicoSPOILER (clicca per visualizzare)Sei andato molto bene, ma puoi migliorare. -
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Intanto che pensate a quelle poche domandine rimaste senza risposta, vi aggiorno:
La foto globale è venuta un po' così, ma su queste dimensioni è sempre un problema!
In ogni caso, come si può vedere, ho tappato qualche buco, qualche altro resiste e ho cercato di andare all'assalto di facce, braccia etc... con risultati un po' tortuosi e scarsi, son passato alla pavimentazione e ai tronchi.
Edited by Furetto - 13/11/2023, 00:10. -
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Io penso ancora allo “scecco” . -
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Come di prassi ho chiuso qualche buco qua e là, però principlamente mi sono dedicato alla parte bassa:
Ho mancato l'ora con le condizioni di luce migliore e si vede!
Comunque, anziché i soliti dettagli a zona, mostro qualche scansione riguardo un "peccato di gioventù" della marca. Si poteva già vedere da qualche foto precedente, però visto che il piano di lavoro non è propriamente in piano, le tessere lucide potevano far scambiare un riflesso per altro.
C'è una differenza di colore tra una sezione del puzzle e le altre che affligge 3 segmenti, corrispondete ad uno dei pannelli in cui in origine era divisa l'immagine: un primo verticale tra la settantaduesima e settantatreesima colonna che scende per 53 delle 55 tessere di altezza. La percezione dela differenza non è comunque costante, con alcuni colori è più visivile che con altri:
dopo di che la differenza "svolta" verso destra e la si vede orizzontalmente tra la seconda e terza riga dal basso ed è lunga 36 tessere:
l'altro segmento verticale è tra la centottesima e centonovesima colonna, meno marcato degli altri e anche questo si sviluppa verso il basso per 53 tessere:
e si ricongiunge col segmento orizzontale:
c'è da dire che anche gli incastri lungo queste direttrici, con ciò intendo anche dove non c'è differenza di colore, sono meno precisi del resto e in qualche caso devono essere forzati, il che a volte mi ha fatto dubitare sulla correttezza della collocazione della tessera.
Edited by Furetto - 13/11/2023, 00:11. -
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Gran peccato, Furetto, questo è un errore grave e non perdonabile, al giorno d'oggi. Non si tratta di un Educa Sallent di venticinque anni fa ma di un prodotto nuovo. Non va. Peccato, perché stavo facendo un pensierino su uno dei suoi soggetti. . -
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Incredibile ! Sinceramente non mi aspettavo una tale defezione , come Morzus avevo puntato anche io qualche soggetto... ma non potresti fare presente questa cosa alla casa produttrice? Magari è solo un errore di stampa perché mi sembra una cosa troppo grossolana per i tempi che corrono! . -
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È una marca artigianale, alcuni processi, come stampa e incollaggio su cartone, sono esterni.
È una marca nuova, infatti l'ho definito "peccato di gioventù".
Oltre a questo, anche Somosierra da 8.560, in misura minore, è interessato dalla differenza di colore, ma non ho foto disponibili.
La versione corretta sarà disponibile non prima di Ottobre.
Il fratellino minore, quello da 1008 pezzi, ovviamente, non ha questo problema:
Puzzle Manufacture by Coastal Tours, su Flickr. -
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Leggendo "peccato di gioventù" ero convinto fosse roba di 30 anni fa. Concordo che oggigiorno uno svarione simile è inaccettabile.
Ora che finalmente si sa che cos'è, posso anche commentare. Il soggetto non mi dispiace, ma in quanto a "Se lo farei", è tutta un'altra storia: mi dà l'impressione che non riuscirei a divertirmi.. -
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Il senso di "peccato di gioventù" era riferito all'età della marca (pochi mesi), voleva anche dire concedere delle attenuanti, del resto non si tratta neppure di un'organizzazione particolarmente strutturata, ma è di tipo artigianale, con parti di lavorazioni affidate a terzi.
Il progetto di partenza è particolarmente ambizioso: riprodurre a grandezza 1:1 opere d'arte senza tagli e questo è stato sicuramente centrato. Non mi sono neppure imbattuto in pezzi mal collocati per la ripetizione delle schema ma questo come già detto è dovuto al gran numero di tessere dalla forma diversa, molto più elevato di altre marche. Mi rimane solo un dubbio su un potenziale problema riguardo la piattezza dei pezzi che ha però il pregio di ridurre drasticamente l'effetto puzzle che altre marche con bordi più o meno curvati hanno. Insomma, di punti di forza rispetto a marche classiche ci sono, poi ovvio, la differenza di colore è presente e in alcuni punti si avverte più che in altri.
Se fosse stata, senza fare nomi, una marca con decenni di esperienza e che stampa sulle proprie scatole roboanti amenità del tipo "Premium puzzle" e "Softclick Technology", ci saremmo già beccati in primis un'opera mutilata e che, anche in produzioni recenti, ha dimostrato di produrre puzzle con differenze di colore tra sezioni, sarei stato meno indulgente e avrei proceduto alla lapidazione per conclamata recidiva.